sabato 19 luglio 2014

Vagava leggera

Vagava leggera e quasi senza meta, accarezzando la terra; profumi colmavano il vento che veniva e andava, portando messaggi lontani, che si appoggiavano come polvere del tempo sulle sue spalle. Superò due grandi querce che si stagliavano paciose come guardiani del mare e dopo, la polvere del vento si mischiò al fresco alito del mare. La collina, imperlata da spuntoni di liscia roccia raschiata e cullata, spezzata e modellata, declinava ora leggera verso la mormorante distesa d’acqua. E lei, camminava sempre più leggera. Teneva gli occhi appena socchiusi e ben presto, sentì sotto i piedi una soffice sabbia tiepida, che cedeva arrendevole. Di fronte, poco lontano, oltre appena una striscia di gorgogliante mare, scaturivano, come sorrette da piloni maestosi, frastagliate ed imponenti isole primordiali, modellate su grezza roccia che narrava di infiniti aliti e bufere, che celava voci e suoni poderosi ma raccolti, che accoglieva pallidi bagliori di esistenza, che urlava dritta nel suo petto, un richiamo irresistibile e lei, leggera e sinuosa, si fermò sul ciglio di quella premurosa spiaggia, ed aprì bene lo sguardo dritto e deciso, ricettivo, verso quelle meraviglie sul mare.

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