sabato 5 luglio 2014

La margherita

Il sole si alzava leggero nel cielo e illuminava il placido declivio di fronte alla baita. Mucchietti di neve candida si scioglievano velocemente, facendo scorrere scintillanti rivoli d'acqua. L'uscio si aprì. Il vecchio contadino dalla folta barbà uscì e trasse il suo quotidiano, lungo respiro mattutino. Sorrise alla vista di un furetto che guizzava rincorrendo un merlo che si appoggiava da un palo all'altro della staccionata.

Il vecchio battè i piedi per terra, prese il sacco e si avviò lungo il sentiero che lo portava poco più giù, alla casa della piccola sarta cieca. In breve arrivò al suo uscio e vi bussò deciso. Una vocina flebile rispose di entrare, che la porta era aperta. Un dolce odore di profumo veniva da dentro.
Tutto era dolcemente pervaso dalla seta, dai tessuti colorati tenui e rilassanti. La piccola donna stava già seduta davanti ad un tavolino ingombro di drappi e filo e tanti aghi e lavorava speditamente.
Il vecchio posò il sacco ai piedi del tavolo e se ne andò, dopo aver salutato la ragazza. Per tutto il giorno la sartina lavorava e cuciva e gli abitanti della zona le portavano di tutto da rammendare e cucire. Lei usciva di rado, per poco e non si allontanava mai dal suo piccolo prato pieno di margherite. Aveva il terrore di inciampare e di cadere.
Ogni tanto il figlio un po stupido del fabbro, cercava di trascinarla fuori a vedere lo stagno dove lui faceva il bagno quando il sole era bello caldo d'estate, ma le si fermava sempre prima di inoltrarsi nel bosco attorno allo stagno, e con voce flebile gli diceva che non poteva, che doveva finire di rammendare i calzoni del suo papà.
L'unica compagnia che aveva tutto il giorno era un vecchio gufo appollaiato sulla credenza del camino, che sonnecchiava tutto il giorno e che lei accarezzava dolcemente.
Un giorno lei sentì bussare alla porta, in modo deciso. La porta si spalancò ed entrò un'alta donna magrissima, dai capelli lunghissimi e scuri come la notte.
"Ho sentito che sei brava nel cucire", disse la donna dopo aver salutato allegramente.
La sartina rispose quasi sussurrando che così dicevano gli altri.
La donna si avvicinò alla ragazza e, inchinandosi verso di lei, le disse:
"Ho un piccolo grande lavoro per te, dolce sartina. Vedi questa margherita? Vorrei che tu me la cucissi addosso. Proprio all'altezza del cuore. Non dovrebbe essere difficile per te".
"Ci proverò, signora. Ma io non posso vedere la tua margherita purtroppo. E' bella?"
"Dolce sartina, è bellissima. Prova ad aprire gli occhi e la vedrai"
La ragazza alzò la testa dal proprio lavoro verso il viso della donna. Aprì gli occhi e il mondo si illuminò d'improvviso di magia, luce, colori.
La margherita era il fiore più bello che lei avesse mai visto. Era il primo fiore che avesse mai visto. E i colori della seta. Quanto erano forti e sgargianti! La sua piccola casa ingombra. Tutto era così bello. La donna era sparita, ma la margherita era li. Lei la prese, uscì fuori e vide il mondo, e il suo prato di margherite, una più bella dell'altra.
Non serviva altro. Aprire gli occhi.

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