giovedì 23 aprile 2009

Hellen, la fine


Jim rivide la sua amata e lacrime amare iniziarono a scendergli lungo le guance. L'orrore era profondo e penoso mentre osservava il viso bellissimo di quel mostro venuto dai recessi più remoti. Sentiva i rumori come offuscati. Il botto degli spari di Jack e Darwin e la risata isterica del dottore. Il braccio scheletrico della creatura con le sue lunghe e micidiali unghie si scagliava contro tutti e colpiva facendo schizzare sprizzi di sangue. Poi d'un tratto il corpo flaccido e maleodorante di Hellen si gonfiò quasi fino ad esplodere e dalla dolce bocca fuoriuscì un getto di vomitevole sostanza urticante che colpì in pieno il cartografo e Brian. Urlarono di dolore e subito Brian si strappò di dosso la giacca e il resto dei vestiti urlando.
Darwin continuava a sparare impazzito contro la creatura, mentre il viscido miasma gli bruciava il petto poi gettò a terra il fucile, strappandosi anche lui i vestiti fumanti di dosso.
Intanto Jim piangeva d'orrore e stava quasi immobile. Ogni tanto una sferzata degli artigli lo colpiva. Poi con un gesto si erse dritto, strappò di mano il fucile al professor Badalamenti e con un furore senza nome sparò, sparò e sparò alla sua amata Hellen, senza mai fermarsi. Il corpo flaccido dell'essere esplodeva sotto i suoi colpi ed alla fine si afflosciò pesante e bruciò riempiendo la cripta di un fumo acre e irrespirabile. Silenzio.
Il fumo si diradò e i grilli ripresero a frinire, accompagnati dagli urli striduli degli uccelli notturni e dei corvi. Mai suono sembrò più piacevole e rassicurante degli inquietanti cigolii e versi della notte di un cimitero.
Non rimanevano che vaghi lembi del bianco vestito e un piccolo e lucido anello sulla lastra di marmo.
Jim prese il cimelio e tutti uscirono in silenzio senza proferire alcuna parola.
Fine.

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